"In der Disco geschissen" ist eine wiederkehrende Kolumne im Podcast "Färberei"von dem vor ein paar Tagen eine Folge veröffentlicht wurde Das Beste von.

Die Bitte besteht darin, die Episode in Ihrem Leben zu erzählen, in der Sie im schlimmsten Moment auf die Toilette mussten, als es wirklich keine Möglichkeit gab, als es unmöglich war, und Sie trotzdem entkommen sind.
Pro "Nachtclub" Es bedeutet nicht unbedingt einen Nachtclub, aber es ist eine Metapher für den schrecklichen Ort, an dem man auftritt.

Zur Verdeutlichung ein sehr kurzes Beispiel dieses von Endel.

Cagare in discoteca: raccontateci le vostre storie
byu/timendum initaly



Von timendum

26 Comments

  1. Il mio episodio peggiore è stato vent’enne in campeggio, uno di quelli di montagna, da pochi soldi, con amici.

    Era una sera d’autunno, eravamo lì per camminate e bevute, tornati dall’escursione voglio farmi una doccia; entro, mi spoglio, accendo l’acqua, mi sciaquo ma ecco che arriva l’attacco improvviso, stimolato dal cibo mangiato in montagna e dalle ore di camminata.
    Però, il gabinetto era in un altro locale rispetto alle doccie, non chiedetimi perché, io non avevo voglia di mettermi l’accappatoio, uscire al freddo, espletare, poi tornare al freddo e rifare la doccia, inoltre non ero sicuro di farcela, con il tempo contato.

    Quindi mi do da fare lì, in campeggio gli scarichi sono abbastanza grandi e la senzazione di stomaco non era delle più solide.
    Faccio tutto rapidamente, ovviamente poi ho dovuto passare 15 minuti e mezza bottiglia di shampoo per ripulire tutto, scogliendo con il getto e spingendo l’acqua verso lo scarico.

    Penso che nessuno se ne sia mai accorto, il bagno odorava più di bagnoschiuma che di altro, vista la quantità che ho impiegato, in quei giorni nessuno mi ha mai detto nulla.

  2. Haylight96 on

    In realtà non saranno incredibili come storie:

    – A lisbona (leggermente fuori, Cascais) Decidiamo di fare bagno nell’oceano per lo piu a maggio. Ci buttiamo. Solita roba congelata, resisto poco ed esco e vado ad asciugarmi. La reazione e’ immediata, ci sono movimenti laggiu ma non lo do a vedere, tanto stiamo andando alla ricerca di un posto per un aperitivo. Il primo e’ pieno. Il secondo pure, io trattengo la merda a stento. Troviamo il posto. Mi fiondo in bagno, e mentre entro un signore davanti a me mi precede. Aspetto sulla panchina fuori, ma aspettare seduti e’ peggio. Vedo che il bagno delle donne e’ libero, perche’ e’ uscita una. Bagno” erano due cessi separati da una porta, non un intero locale. Il tizio continua ad non uscire dal cesso degli uomini. Entro in quello delle donne, cagata laser. Intanto sento il tizio che se ne va da quello degli uomini. Mi pulisco veloce, e mi fiondo nel bagno “giusto”, seconda cagata laser.
    Missione compiuta.

    – L’altra in gita in montagna. Previdente mi porto direttamente la carta igienica, avendo mangiato la pizza la sera prima, e ancora devo capire cosa mi fa sistematicamente cagare “non bello” dopo la pizza. Se la pizza in sé, il formaggio, o il salame piccante ma quest’ultimo secondo me e’ connesso solo al bruciore di culo. Ma comunque salendo verso il monte, nessun problema, al ritorno parte subito lo stimolo….resisto resisto resisto…finché alla fine faccio fermare gli amici e mi infratto dietro un albero a cagare. E meno male che ho resistito perche’ fin che eravamo in cresta di alberi non ce n’erano.

    – Un capodanno di taaanti anni fa, super tavolata in un ristorante a Chiesa in Valmalenco, devo cagare assolutamente e mancano pochi minuti alla mezzanotte. Vado nel bagno del ristorante. Il bagno e’ una turca e il bagno in sé é strettissimo. E niente mi metto li in posizione con le mani sui muri laterali per darmi stabilità e anche perché era effettivamente super stretto. Buco centrato. Capodanno salvato.

  3. Tartaruga416 on

    Crepe + churros ad una fiera di paese, 20 minuti dopo ho tirato un Vajont sul marciapiede.

  4. marco_has_cookies on

    Ero per lavoro presso la filiale di un cliente ancora in cantiere, i bagni c’erano ma non avevano luce.

    Ho cacato al buio.

  5. Cultural-Station7283 on

    Credo di averla fatta un po’ dappertutto, dai bagni sporchi di autogrill/mcdonalds alle case dei conoscenti, sono talmente abituato che non faccio nemmeno troppi patemi… un po’ di difficoltà in treno/aereo ma andava comunque fatta

  6. ero da piccolo all’oratorio. sento un’improvvisa voglia di fare la cacca. abitavo a 10 minuti a piedi dall’oratorio e non ricordo perché non sono andato al cesso là… forse il prete non ci faceva usare i bagni o altro…

    vabbè, corro verso casa… arrivo al portone di casa e mi cago addosso, mia madre ancora oggi dopo una ventina d’anni mi prende per il culo

  7. Un gruppo di amici aveva deciso di ritrovarsi a Gubbio per una cena a base di pesce in un ristorante rinomato. La serata sembrava promettente, con un’atmosfera allegra e piatti deliziosi. Tuttavia, poco dopo aver consumato il pasto, quasi tutti hanno iniziato a sentirsi male.

    Nel giro di poco tempo, la situazione è degenerata. Con i bagni del ristorante già occupati e la nausea ormai incontrollabile, alcuni degli amici hanno dovuto trovare soluzioni di emergenza, defecando in giro, tra lo sconcerto degli altri ospiti. La serata, che doveva essere un’occasione di gioia, si è trasformata in un incubo surreale e imbarazzante, che nessuno dei partecipanti dimenticherà facilmente.

  8. torta_di_crema on

    ricordo un mio amico la fece in mare, a una certa distanza dalla riva eravamo lì a bagno e lui si allontana e poi si riavvicina con lo stronzo galleggiante che lo segue fedelmente come un golden retriever

  9. AleXxx_Black on

    Quando ero piccolo (10/11 anni) ero in vacanza in sicilia, verso messina. Un pomeriggio eravamo in spiaggia e a un certo punto sento un gran mal di pancia: un attacco di diarrea improvviso out of the blue, a 1 ora dall’alloggio, nessun bagno in spiaggia ovviamente. Mi serviva una soluzione veloce.

    In spiaggia c’erano degli scogli, una specie di “molo” che si protrundeva in mare. Esatto. L’ho fatta in un buco provvidenziale tra gli scogli, nessuno si è accorto di nulla e dopo sono stato meglio 😂

  10. Il mio cacare in discoteca è un appuntamento fisso:
    Premessa, vivo nel nord della Svezia, Lapponia svedese. Una delle attività più comuni nei giorni liberi durante l’inverno è fare un giro in motoslitta con tanto di pranzo.
    Ora immaginate di spararvi 15/20km in motoslitta a -30,ti fermi e ti mangi qualsiasi cosa venga passata sulla grigliata. Tutta roba light,tipo carne di maiale super condita e marinata , caffè “americano”, burro a volontà etc
    Finito il tutto ripartite…
    Fin qui tutto normale,ma ovviamente quando natura chiama siete imbottiti come omini michelin,dovete infrattarvi nella foresta a -30 (non che a -20 sia più facile), dovete togliervi la tuta etc senza inzuppare tutto nella neve.
    Ah dimenticavo, a quelle temperature le proprietà fisiche della carta igienica sono piuttosto diverse…

  11. ChangeIndependent212 on

    Per ora le migliori sono state al Guggenheim di Bilbao, sul Gatwick express e ovviamente lo Shinkansen

  12. AtomicAngel22 on

    Viaggio in Marocco on the road con amici.

    Per un qualche incomprensibile motivo decidiamo, durante una breve sosta in un piccolo paesino, di comprare del formaggio di capra piuttosto sospetto, convinti che non verrà mangiato.
    Le cose cambiano radicalmente la sera, dopo aver consumato un po’ troppa “erba” locale, il che rende quel formaggio estremamente appetitoso. Ne magio troppo.

    La mattina seguente sento che qualcosa non va, ed il mio viaggio in auto verso Meknes diventa un incubo fatto di crampi e sudore freddo. Riesco a resistere fino all’arrivo in paese, dove entro nel primo locale che incrocio.

    Per un qualche motivo il ristorante sembra totalmente riservato da una sorta di festa di matrimonio, ma di stile indiano o di qualche etnia particolare che non conosco. Ricordo donne in vestiti colorati danzare, musica e urla. Forse sono allucinazioni, forse no, fatto sta che riesco comunque ad accedere al bagno, la mia salvezza.

    Mi siedo e distruggo la povera tazza con una scarica di diarrea senza fine. Il bagno è piccolo, buio, immerso nel caldo afoso, e con una luce automatica che si spegne ogni pochi secondi. Tra una scarica e l’altra devo leggermente alzarmi in piedi ed agitare le braccia per riaccenderla e riuscire a vedere qualcosa. Ad un certo punto, durante uno di questi movimenti, sento improvvisamente e senza preavviso di dover vomitare. Lo faccio immediatamente, alzato, pantaloni abbassati e culo sporco, voltandomi verso la tazza ancora piena. Il vomito, cadendo fragorosamente dall’alto, fa schizzare il terribile miscuglio liquido ovunque. Dipingo un Pollock sulla parete del bagno, la mia maglietta è completamente sporca. Passo i successivi 10 minuti cercando invano di pulire con carta e acqua, ma alla fine decido di fuggire dalla scena del crimine.

    Uscendo ricordo ancora lo sguardo gentile del proprietario del locale, ignaro di cosa lo attendesse in bagno, che mi chiede se va tutto bene: io dico di sì con la testa, sorrido timidamente e scappo verso la torrida medina della città. Non sarà l’ultima diarrea del viaggio.

  13. Ho cagato in discoteca.

    Era un sabato sera (per far capire che non era nemmeno una serata tranquilla ecco), e la discoteca in questione è una delle più grandi d’europa.

    Pensavo peggio onestamente.

  14. 2uettottanta on

    Parlamento Europeo di Bruxelles, Palazzo Pirelli a Milano, università, castello in Germania, stazione della metro Vienna, tutti posti dove avrei preferito evitare ma alla fine son dovuto andare comunque.

  15. ilsaraceno322 on

    Io riferisco di questo mio amico che per un periodo di cagava spesso addosso e girava sempre con Imodium e copri water. Esilarante fu la cagata presso la Metro di Milano che sembrava più un sequel di Trainspotting che una semplice cagata

  16. La Mia rubrica preferita. Bello il podcast e bravi anche tinti e rapone

  17. Giro sempre con un kit per le emergenze: salviettine umidificate + asciugamano (se dovesse esserci anche il bidet).

  18. Appena entrati in discoteca, il bisogno diarroico entra in funzione ed entro nel primo bagno disponibile.
    Situazione: zero tavoletta e carta igienica.
    Terminato il bisogno e in necessità di pulirmi il culo, uso l acqua dello sciacquone per un bidet di emergenza

  19. Downtown-Writing9063 on

    Ero a Riga, amici mi portano in un disco bar che aveva un aspetto davvero triste. Fuori c’era caldo e umido, dentro aria condizionata a temperatura polare. Beviamo una roba, dopo poco inizio a sentire movimento. Mi convinco ad attendere, vado a fare un giro senza uscire per evitare un nuovo sbalzo. Nei frattempo noto che il bagno non ha la chiusura, uno addirittura senza porta. Il movimento diventa più forte e via via si fa violento, sento le gambe perdere forza e iniziano i crampi. So che non reggerò per molto e inizia il meteorismo. Mi avvio verso il bagno e incredibilmente non c’è nessuno, quindi entro e mi preparo. Sul più bello, mentre sparo fuochi d’artificio, sento voci femminili in bagno… niente, spero si siano godute lo spettacolo! Fortunatamente c’era carta igienica, nessuno è entrato, io ho scaricato e poi mi sono goduto la serata

  20. FarmImpossible4972 on

    Una volta dopo 23 minuti di cabinovia sono dovuto uscire di corsa per andare a cagare tra le piante a due metri dalla pista da sci.

  21. Alle superiori, giusto un paio di mesi prima del COVID (quindi a gennaio 2024), ebbi un attacco assurdo di mal di pancia causato dalla combo sbalzi di temperatura e colazione pesante. Non so come riuscii a trattenermi per mezz’ora sull’autobus che in mezzo al traffico portava davanti scuola. Appena le porte si aprirono mi lanciai dentro l’edificio, ignorai un amico che mi stava per fermare, andai in classe per lasciare la cartella e prendere i fazzoletti (metà dei bagni non andavano e gli altri mancavano di carta igienica) per poi recarmi in bagno. Per il resto della mattinata mi sentii benissimo.

    La più recente è stata in un ristorante/pub sull’isola di Skye in Scozia, mentre cenavo col fish and chip sentii un improvviso stimolo, quindi andai al bagno con calma. Arrivato lì sorse un problema, perché il bagno libero non aveva la carta igienica mentre l’altro era occupato da un tipo che non aveva intenzione di uscire. Presi la decisione drastica di prendere un po’ di salviette di carta per le mani per usarle, e devo dire che il loro lo fecero egregiamente.

    Tecnicamente non è una cagata in discoteca, ma alle elementari mi cagai addosso e per qualche miracoloso motivo nessuno se ne accorse. Per fortuna, perché già ero preso di mira normalmente, figuriamoci se mi avessero scoperto.

  22. suppaman01 on

    Di ritorno da una spiaggia in Maremma prendo la superstrada verso nord. Prima di entrare in autostrada sento il primo crampo sospetto. Non ci faccio molto caso e continuo ad andare, dato che ricordo di aver visto l’area di sosta subito prima di uscire all’andata.
    Fatto sta che era solo da quel lato e quindi mi tocca proseguire, con i crampi che si intensificano e il sudore freddo che inizia a scendere. Finalmente trovo l’autogrill, ma, essendo già le 19 e non essendo in autostrada, scopro a malincuore che era chiuso.
    Decido quindi di giocarmi le mie chance e andare a quello dopo, sperando che sia aperto o di arrivare in fretta all’autostrada e al primo autogrill.
    Inizio a guidare sudando tanto, tenendo strette le chiappe il più possibile, fino a che circa 10 minuti dopo, che però sono sembrati 60, vedo la seconda area di sosta.
    Il negozio, con il bagno interno erano chiusi, ma vedo una persona dentro, al che provo a bussare per chiedere di entrare ma lui non mi vede. Il dolore è troppo da sopportare, capisco che siamo alla fine: o cago li o mi cagheró addosso.
    Vado dietro il negozio, in un punto cieco non inquadrato dalla telecamera, in un piccolo pezzo di erba, e riesco a completare la mia opera d’arte: un merdone enorme e fetente che mi lascia scioccato.
    Torno in auto col fiatone, mi chiudo dentro e pochi minuti dopo vedo il tizio che nel frattempo era uscito dalla porta sul retro, ha notato il cadeau e sconsolato si guarda intorno cercando presumibilmente me.
    Ogni tanto penso sempre a quella faccia e mi sento un po’ in colpa, ma purtroppo ogni tanto capita a tutti una giornata di merda.

  23. TheSecretMarriage on

    A me piace molto correre, e chiunque abbia esperienza di corsa saprà che può essere soggetto a quello che gli inglesi chiamano *the trots*, o diarrea del corridore per dirla in italiano; è un fenomeno ben noto ma di cui non sono ancora del tutto chiare le cause e che colpisce anche i professionisti.

    Ebbene, una volta durante una corsa mattutina sul lungo Po (quando ero già oltre il college della NATO, per gli amici di Torino), fui colpito da un fortissimo dolore addominale; fortunatamente ero già quasi arrivato al parco delle Vallere e dunque mi sono infrattato tra gli alberi e, come si fa in montagna, ho scavato una piccola buca con il piede e ci ho cagato, ricoprendo poi il tutto di terra e foglie.

    Vi lascio immaginare come è stato il ritorno a casa quel giorno.

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