Junge Menschen und die großen Vier: Ausbeutung im Schatten der Privilegien, erster Artikel über große Beratungsunternehmen und ihr Arbeitsklima anhand von Erfahrungsberichten – Informationen ohne Filter

https://www.informazionesenzafiltro.it/2024-07-04-big-four-sfruttamento

Von Buwski

6 Comments

  1. Reportage a puntate (questa è la prima parte) che riporta le condizioni di lavoro delle big four, le 4 principali società multinazionali di consulenza mondiale ( EY, Deloitte, KPMG e PwC). In generale si riportano basso equilibrio tra lavoro e vita privata, forte stress e competizione tossica.

  2. Una riflessione che faccio da molto tempo è questa. Le “big”, in ogni campo, finiscono per rovinare qualsiasi ambito. Finiscono per rendere asfittico l’ecosistema in cui si trovano, uccidendo o inglobando i vari competitor, fino a limitare addirittura l’evoluzione del campo in cui operano (penso alle MAANG in campo tecnologico, accentrando tecnologie ed unificando soluzioni non solo limitano la nascita di potenziali migliorie, ma rendono più attaccabile ed insicuro quello che si basa su tali tecnologie). La mia è una riflessione incompleta sicuramente fallace in molti punti, ma mi sembra quasi che sia più vantaggioso per tutti avere molti servizi di media o addirittura piccola grandezza, magari locali, rispetto ai 3-4 enormi colossone mondiale che oligopolizzano il mercato. Lo vedo più utile alla collettività, anche se spesso meno conveniente economicamente. Ripeto, è solo una riflessione estemporanea, mi piacerebbe aver più opinioni a riguardo

  3. MornwindShoma on

    >Trattenere i talenti non sembra figurare tra le priorità delle big four. L’importante è il ricambio di personale, che si assicurano tramite una serie di benefici e pratiche di management che ***rendono l’accesso al loro mondo quasi un privilegio*****.** Dentro il nuovo da torchiare, fuori il vecchio che non funziona come richiesto, e avanti chi è disposto al sacrificio e alla competizione, talvolta estremi. La logica di un tritacarne di lusso.

    Sto pezzo mi lascia alquanto perplesso. È vero che sono tritacarne queste aziende, e conosco molte persone che ne sono venute fuori male, ma cazzo, si fa un lavoro specializzato, per cui si è studiato, ci si fa in quattro, spesso per soddisfazione personale o perchè non vogliamo lasciare i clienti con l’acqua alla gola perchè il management *del cliente* è incapace di stimare le ore uomo e ha risorse in caduta libera, e poi **noi** siamo i privilegiati ad avere la formazione, l’esperienza, i contatti dopo aver pianto e aver sputato sangue? Ma andate a cagare.

    Fare consulenza è dura ma se non lo fosse non lo farei. È una scelta. Ci sta che le quattro stronze di aziende sfruttino indebitamente i dipendenti, ma chi ci mette l’anima nel suo lavoro non è un privilegiato.

    >Sebbene possa sembrare che lavorare per una delle big four sia la chiave per un futuro brillante, è importante domandarsi se sia questo il modello di lavoro che vogliamo promuovere, per il presente e per il futuro.

    Fanculo il management sfruttatore, ma anche fanculo se questo non è un paese che lascia ognuno libero di perseguire le sue passioni e talenti come meglio crede.

  4. L’articolo non va ad aggiungere molto a quello che si sapeva già di queste realtà.

  5. attention1salluneed on

    Il fatto che in Italia nel campo IT ci siano praticamente solo aziende di consulenza è preoccupante.

  6. funghettofago on

    > ma si occupano anche di consulenza strategica, legale e fiscale

    è questo quello che sfugge a molti, anche a chi ci ha lavorato ma ha visto una realtà di quell’azienda microscopica

    Accenture e KGMN **non** sono aziende di informatica, per loro la parte informatica è un di più, un servizio aggiuntivo che volendo offrono. Ne segue che fare l’ingegnere per queste compagnie vuol dire essere trattato come lo scarto tra gli scarti

    Ed infatti non hanno proprio la cultura aziendale di mandare avanti un progetto di ingegneria come si deve

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