12 Comments

  1. Francescok on

    Sarebbe simpatico se per una volta si riuscisse a sfruttare questo totalmente inatteso vantaggio per qualche fine diplomatico. Purtroppo Salveneh vorrà solo proporre a Damasco di riprendersi i pericolosissimi 6/7.000 immigrati Siriani che abbiamo in Italia e visto che ormai con Tajani si odiano finirà tutto in una enorme perdita di tempo che non produrrà alcun risultato positivo.

  2. RomanItalianEuropean on

    Strano perché il nostro governo l’aveva fatto per riallacciare i rapporti con Assad e potergli rimandare i rifugiati.

  3. Illustrious-Life-356 on

    Però! L’Isis ci ringrazia

    Almeno ci risparmieranno qualche attentato nei prossimi anni.

    Raga porco zio questi sono hts

    Parliamo di soldati dell’isis vero duro e puro che hanno cambiato bandiera perché alQaeda gli stava più simpatico.

    “I ribelli” “governo di transizione”..

    Questi termini sono una paraculata assurda e secondo me qui molti non si rendono conto chi effettivamente ha preso il posto di Assad

  4. lealabestia on

    Da non esperta ma abbastanza informata (insomma) sulla faccenda mi fa strano il fatto che diversi governi occidentali avrebbero già chiuso la possibilità di chiedere asilo ai cittadini siriani, presumendo che con questo spodestamento del regime assad ci sia in automatico più sicurezza nel paese. Perdonatemi se sbaglio, e ripeto che è una possibilità, ma questo nuovo leader sembrerebbe avere legami e una storia che non sono per niente preferibili, poi c’è da dire che dopo la gomitata nei confronti di Gheddafi la situazione in Libia non è mai tornata a una minima sembianza di pace, stavolta cosa è diverso?

  5. Shalashaska87B on

    Ha più credito politico il tizio siriano che metà delle cancellerie europee francamente.

  6. Middle_Trouble_7884 on

    L’Italia (e la Francia) se giocheranno bene le loro carte, avranno buone probabilità di instaurare rapporti privilegiati con la Siria e, magari, contribuire a costruire un nuovo stato siriano che il popolo siriano possa accogliere favorevolmente, con i relativi benefici per entrambe le parti

    L’Italia per la simpatia che suscita. La Francia perché, a causa della sua cazzimma e dell’orgoglio gollista, non esita spesso a esprimere critiche (giuste) nei confronti di attori che altri temono o non osano criticare. In questi giorni, ad esempio, Israele ha approfittato della situazione per espandere il proprio territorio in Siria e la Francia è l’unico paese occidentale ad aver avuto il coraggio di richiamarlo. Il leader dei ribelli siriani porta nel suo appellativo la parola “Al Jawlani”, che è un titolo che indica la sua origine e, spoiler, significa “colui che viene dal Golan”, il territorio che Israele controlla attualmente in Siria, quindi non è impensabile che adesso i ribelli Siriani entrino subito in contrasto con Israele anziché intrattenere rapporti pacifici come sperato. Inoltre, molti ricordano ancora la forte opposizione francese all’invasione della NATO in Iraq, il che alimenta la simpatia nei suoi confronti. Tuttavia, allo stesso tempo, molti ricordano anche il suo colonialismo e il sostegno all’invasione della Libia da parte della NATO, quindi è un po’ controversa

  7. GiuseppeScarpa on

    >After the militants took Damascus, an “armed group” entered the residence of Italy’s ambassador in Damascus and stole three cars, the Italian government said on Sunday.

    😆

  8. AndreaLuke on

    Io più che altro mi domando con quale faccia i media e i governi occidentali riescano a propinare ai cittadini occidentali la caduta di Assad come un evento positivo. I gruppi che hanno preso potere sono i peggiori terroristi estremisti islamici che si possano immaginare. Ma ovviamente vengono dipinti come dei santi perché in questo periodo storico sono utili all’establishment occidentale. Non ci sono limiti a quello che ci può venire propinato dalla propaganda.

  9. Limortaccivostri on

    Scommetto che il nostro governo neanche sapeva che c’era un’ambasciata aperta a Damasco.

  10. MaxWeber1864 on

    Come giusto che sia. In Siria si è aperta una grande opportunità per l’intero Medio Oriente e Mediterraneo orientale. 

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