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Recentemente si è vista traccia ([pubblicata anche qui su reddit](https://old.reddit.com/r/italy/search?q=russia+nemico&sort=relevance&t=all)) di una strana campagna pubblicitaria apparsa su cartelloni che promuoveva messaggi pro-Russia, con frasi come “La Russia non è mio nemico” e inviti a interrompere il finanziamento di armi per Ucraina e Israele. Questa iniziativa ha suscitato reazioni forti, soprattutto dall’ambasciata ucraina, che ha chiesto alle autorità italiane di intervenire, ritenendo la campagna un tentativo di riabilitare l’immagine della Russia come stato aggressore.
Inizialmente, la responsabilità della campagna è stata attribuita al gruppo italiano “Sovranità Popolare”, che però ha negato il coinvolgimento diretto. Successivamente, un’indagine ha identificato Domenico Aglioti, attivista italiano noto per le sue posizioni antivacciniste e pro-Putin, come coordinatore della campagna, apparentemente finanziata in modo collettivo. Tuttavia, questa campagna non è un caso isolato: in estate, iniziative simili erano state organizzate da associazioni filo-russe italiane, come Veneto-Russia, che vantano legami con esponenti politici locali e figure chiave del panorama pro-Mosca, come Palmarino Zoccatelli.
Queste attività sembrano rientrare in una strategia più ampia della Russia per influenzare l’opinione pubblica europea. Figure come Eliseo Bertolasi, ricercatore associato e corrispondente per media russi, e Stefano Valdegamberi, ex membro della Lega (e di cui avevo già sentito parlare in un’altra [inchiesta di IrpiMedia](https://youtu.be/hbloR16fMUA?t=714) sulle infiltrazioni russe in Italia), hanno avuto contatti diretti con l’intelligence russa. In particolare, agenti come ***Aleksey Stovbun*** del FSB hanno gestito operazioni simili in altri paesi, dimostrando una rete ben organizzata e transnazionale.