In den sozialen Medien ändert jeder zweite Personalvermittler seine Meinung aufgrund von Fotos und Kommentaren, die von Kandidaten gepostet werden

https://www.ilsole24ore.com/art/social-recruiter-due-cambia-idea-foto-e-commenti-postati-candidati-AFC6ZfKD

Von Vanaglorioso

15 Comments

  1. Vanaglorioso on

    A quanti pare non tutti hanno compreso che “sputtanarsi” sui social può essere un problema…

  2. jj_supermarket on

    Ormai cercare lavoro è faticoso quanto lavorare, requisiti eccessivi, paghe basse, mille giri di colloqui e documenti da compilare, ed ora ti scassano le balle pure per i post sui social

  3. Uramaleonte on

    Per questo su Linkedin non posto niente e sugli altri social ho il profilo privato

  4. Thomas_Bicheri on

    Ma da mo’.

    Negli anni passati in più di un’occasione un selezionatore mi ha detto, molto schiettamente, “non ti ho trovato su Facebook”. Segno che fosse già all’epoca un controllo abbastanza di routine.

    (e sospetto che più di uno mi abbia scartato perché la mia risposta era “perché non lo uso”)

    Questo appunto già anni fa e, immagino, “solo” per vedere che il candidato non postasse roba troppo fuori di testa o dicesse peste e corna dei propri ex datori di lavoro.

    Oggi bisogna anche sincerarsi che il candidato non sia una bomba a orologeria ambulante lato D&I. Perlomeno in contesti internazionali; forse Italia per Italia ancora no, ma ci si arriverà.

  5. eemaanuelee on

    Noto e risaputo, così come è noto e risaputo che in un mondo giusto i recruiter non esisterebbero.

    Gente che dall’alto di un minimo di conoscenza di Canva giudica chi ha studiato e lavorato veramente.

    /s? No. Chi ha cambiato almeno 2 lavori sa.

  6. ProvigilandChill on

    Ma chi è che per cercare lavoro da la propria email personale?

    O che magari ha il profilo col suo nome vero direttamente?

    Queste sono cose rischiose

  7. Turbulent_Property_4 on

    da un certo punto di vista ti fanno u favore cosi non perdi tempo in colloqui inutili

  8. Lavoro per un’azienda che produce software per recruiting e parlo con recruiters di tutto il mondo ogni giorno.

    I recruiters sono dei coglioni.

  9. The_yulaow on

    In generale è sempre meglio mantenere identità anonime sui vari social network, non c’è letteralmente nulla da guadagnare ad usare il proprio vero nome e cognome

    Giusto linkedin va tenuto con quello ma va usato senza mai postare nulla e solo come punto di ritrovo per i contatti di recruiters

  10. sixlaneve4_0 on

    Purtroppo la gente non si rende conto delle cavolate che fa suo social, tra l’altro con profili pubblici.
    Ne racconto una tanto per: una mia ex collega aveva il vizio di pubblicare sui social le cose che faceva in ufficio.
    Tralasciando il fatto che fosse orario lavorativo, ma spesso e volentieri pubblicava anche documenti aziendali. Una volta per ridere fece la foto di un’ email arrivata in cinese che non sapeva tradurre….
    Poteva esserci scritto qualsiasi cosa ma lei se ne frego come se nulla fosse

  11. BradipiECaffe on

    Prima di tutto c’è una distinzione da fare. Head Hunters o recruiter interni all’azienda funzionano in maniera molto differente.

    Lato candidato ovvio. I profili social dovrebbero essere privati e occorrerebbe usare LinkedIn per come era stato concepito agli esordi. Ora é diventato una alternativa a facebook

  12. That-Significance526 on

    Articolo senza senso.
    Di che posizioni stiamo parlando?
    Molto prabilmente se il campione di riferimento fosse processi di selezione per figure apicali di multinazioni o c-level mi preoccuperei se non fosse svolta una verifica dei contenuti pubblici dei candidati che possano essere lesivi dell’immagine dell’azienda.
    D’altra parte posso assicurare che in mercati candidate shortage nessuno si sognerebbe mai ne di verificare ne di bloccare una selezione di un candidato solo per qualche immagine o post “discutibile”, ne che questo venga effettivamente verificato.

    Va da se che l’immagine che diamo sui social sia parte integrante della nostra immagine.
    Esempio estremo ma forse neanche molto:
    Assumereste una candidato che posta contenuti neonazi, fortemente omofobi, misogeni o discriminatori?
    Vorreste un collega con queste caratteristiche nel vostro team?
    Pensate che possa essere un valore aggiunto in un team multi culturale?

    Le competenze tecniche finiscono quando mancano le basilari soft skill che permettono lo svolgimento di un lavoro in un contesto sociale come quello lavorativo.

    Sei neonazi? Va bene. Lo posti sui social? Non va bene.

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