14 Comments

  1. Ne avevo letto anni fa su Reddit e ora scopro che probabilmente è stato scritto qua in Friuli… :O

  2. ligma-smegma on

    pochi giorni fa ho visto su yt la storia di questo libro che è a modo suo incredibile

  3. Nikkibraga on

    Avevo letto del manoscritto Voynich in un libro sull’esoterismo e mistero che leggevo da piccolo.

    Ma “decifrato” significa che sono finalmente riusciti a capire di cosa parla? O semplicemente hanno individuato la lingua in cui è scritto?

  4. No dai, è finito il divertimento!

    Comunque copincollo qualcosa dal blog personale della ricercatrice:

    >L’approccio che ho utilizzato è naturalmente quello filologico, tuttavia scevro da qualunque orpello portato avanti nei secoli da culti e imposizioni. Ho seguito i consigli, tra le righe, di Isidoro di Siviglia nel suo Etymologiae; e, prima di tutto, ho analizzato l’iconografia delle illustrazioni nel manoscritto.

    Questa è una parte abbastanza interessante. L’iconografia del Voynich è…bislacca, a dir poco, il documento contiene disegni piuttosto strani. Partire proprio dall’iconografia è proprio controintuitivo.

    >Come ogni filologo che si rispetti, ho iniziato dall’ultima pagina: il folio 116v, infatti, contiene la subscriptio, quindi abbiamo una data ma soprattutto un luogo. Non vi è distinzione alcuna tra “Voynichese” e “michitonese”; non ci sono elementi che pertengono l’alchimia, gli “Illuminati”, non vi sono teorie complottistiche, non c’è nulla di tutto questo.

    La mia teoria personale era che si trattasse di un elaboratissimo oggetto di scena o di gioco, avevo dato per scontato che fosse “finto ma dell’epoca” proprio perché i disegni all’interno mi sembravano troppo fantasiosi. Tra l’altro anche il carattere utilizzato è (a quanto so) un unicum.

    >Si tratta di un’opera d’arte che ha avuto origine in un luogo che oggi è in Italia, un luogo unico e per certi versi sì, magico, tant’è che anche Pasolini si è innamorato di quest’area. Ciò che a me interessa maggiormente, tuttavia, è la parte iconografica e linguistica (filologica in particolare), perché si lega ai miei studi e a una serie di culti che precedono i monoteismi imposti; e, naturalmente, la parte botanica e del computus.

    Vorrei comunque sentire il consenso accademico qual è a riguardo, io di sicuro non sono abbastanza intelligente da confutare la teoria.

  5. Non è stato decifrato un bel cazzo. Così come non hanno decifrato niente tutti i sedicenti ricercatori che se ne escono ogni anno con la soluzione da presentare all’articolista acchiappaclick, che poi si rivela sempre fuffa senza fondamento.

  6. SiCKeNiNG2023 on

    quindi ci sarà a breve il paper peer reviewed e non I videini su YouTube, giusto?

  7. New_to_Siberia on

    Prima che ci sia un articolo accademico scritto decentemente e che abbia passato il peer-review non vuol dire niente, altrimenti tutti possono andare a dire quel che vogliono ai 4 venti. Spero lo passi, ma ce ne è stata di gente in passato che ha detto di averlo decifrato ed è sempre stato un buco nell’acqua.

  8. Asleep_Republic8696 on

    Intanto non capisco che ricercatrice sia. Per chi lavora? PEr quale ente? È indipendente? L’articolo non cita nemmeno alcuna pubblicazione peer review, quindi per ora è ancora al livello “si dice”…

  9. Mechanicalmind on

    Ce l’ho in wishlist da un pezzo, questo libro m’ha sempre intrippato fortissimo, insieme al Codex Seraphinianus.

  10. Ramboso777 on

    Salta fuori ogni anno una decifrazione, che puntualmente viene sconfessata

  11. Cioè, fatemi capire: bastava portarlo da uno a caso di ‘sta località dove ancora parlano quel dialetto e dirgli *”Oh, me lo leggi?”*.

  12. DottoreFausto on

    La pagina da un fumetto Marvel in fondo all’articolo dà quell’ulteriore tocco di credibilità che mancava

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