Die Lösung besteht darin, Remote-Arbeit zu fördern, aber sie wollen das nicht tun. Wir kehren langsam zu dem Zustand vor der Corona-Krise zurück, und das tue ich auch, und wir merken es gut. Angesichts der Tatsache, dass viele Unternehmen wieder 100 % Präsenz verlangen, ist nicht klar, warum. Lösungen?

Le aree interne, tra spopolamento e carenza di servizi



Von Weak-Hope8164

7 Comments

  1. SilverLakeOfTears on

    La foto a corredo sembra tratta da un anime school romance + slice of life.

  2. InternationalDay3400 on

    Lavoro da remoto col 56k, perché poi non è che anche con la rete mobile ci sia chissà che copertura? No grazie.

    Senza avere le scuole dell’obbligo nello stesso paese? No grazie.

    Mezzi pubblici? Si mangiano?

    Servizi essenziali tipo medico, banca, farmacia? Non è così facile averli.

    Parlo per esperienza, proprio perché provengo da una delle zone cd “interne” e credetemi, ho odiato per anni dover avere sempre una dannata macchina e macinare km per raggiungere la più singola cavolata.

    Non tornerei mai indietro in quella condizione

  3. xenon_megablast on

    Non è che il lavoro da remoto sia la panacea a tutti i mali.

    Per esperienza indiretta: si fanno meno figli nel paese X, quindi si chiudono le scuole nelle varie frazioni per accentrare tutto nel capoluogo. Questo porta inevitabilmente ad avere meno servizi per chi resta e a considerare l’idea di trasferirsi. E in questo caso il paese X è il primo fuori dal comune di una città medio piccola, intorno alla decima posizione per popolazione, non uno dei borghi più dimenticati da Dio.

    Le cose cambiano a seconda dei contesti storici e l’hanno sempre fatto. C’è da dire che un po’ di raggruppamento (possibilmente non accentramento) è anche benefico e per un’economia di scala dovresti avere servizi migliori. Ovviamente ciò implica ci sia un minimo di pianificazione e ci siano molteplici poli, non un unico centro.

  4. Se penso a dove ho la casa in montagna mi viene l’incubo.
    Il medico più vicino? Nella frazione a 2 monti di distanza.
    Il supermercato più vicino? Giù in valle, 40 minuti di macchina.
    La posta? Aperta 2 giorni a settimana.
    La banca? Anch’essa in valle
    Scuola? Solo elementare, le medie nella frazione vicina, superiori solo nel capoluogo.
    Mezzi pubblici? Una corriera la mattina ed una la sera.
    Perché dovrei stabilirmi li in pianta stabile?
    Ps: Stessa identica situazione dove ha la casa al mare la mia compagna e tra le due ci sono 800 km.

  5. Mollan8686 on

    “Non si capisce il motivo?”

    I motivi sono due:

    1) si lavora meno in remoto, o meglio, è più difficile controllare chi ha una bassa etica del lavoro da remoto.
    2) i portatori di interessi, costruttori edili, sindaci, finanza, investitori, politici hanno la fobia dello svuotamento delle città. L’unico modo per rendere popolate certe realtà inospitali è forzare la gente a trasferirsi perché è richiesta la presenza.

  6. Ho cercato cosa intende openpolis con aree periferiche e ultra-periferiche e sostanzialmente si trova tutto qua con tanto di mappa comoda, così si sa di che parlare:
    [https://www.openpolis.it/parole/che-cosa-sono-le-aree-interne/](https://www.openpolis.it/parole/che-cosa-sono-le-aree-interne/)
    In breve, zone periferiche sono quelle con tempi di percorrenza verso il polo più vicino oltre i 40 minuti. E per polo si intende un comune con almeno collegamenti ferroviari, scelta di scuole superiori e decente ospedale.

    Ora, io sostengo pienamente il lavoro remoto per tutte quelle posizioni dove è possibile applicarlo, ma è solo una parte del discorso. Molto spesso questi comuni soffrono di carenze di servizi di base (sanità, educazione) che non possono esserci perchè la densità abitativa è molto bassa e quindi non possono essere portati in modo capillare, cosa che spinge le persone ad accentrarsi più vicini a centri più grandi. Questo è qualcosa che con il lavoro remoto ha pochissimo a che fare, perchè se anche posso lavorare dalla cima del monte bianco io non ci abiterei perchè mancano tutti quei servizi e nessuno si sognerebbe di portarli in cima a un monte solo per me e per il mio gatto.

    Il lavoro da remoto è fondamentale e permette di limitare l’accentramento estremo che si ha in zone come Milano, dove la gente va non perchè ha bisogno dei servizi di Milano ma perchè è dove trova lavoro. Il lavoro da remoto permetterebbe a queste persone di trasferirsi intorno a centri abitati più piccoli che hanno comunque quei servizi di base ma sono molto più vivibili ed economiche.

    Tornando all’articolo, tutti questi posti dove per arrivare a ospedali/scuole superiori/ferrovie richiede più di 40 minuti è normale che si spopolino. Già mettere su famiglia non è semplice con gli stipendi odierni, se dovessi anche aggiungere la problematica di tragitti interminabili per qualunque cosa ecco che perde senso scegliere tali comuni.

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